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Ogni Amministrazione comunale che ha retto le sorti politiche a Galatina, così come in ogni altro Comune italiano, si è caratterizzata per una realizzazione o per una clamorosa defaillance avvenuta durante il periodo che l’ha vista al potere.

Per le ultime tre compagini amministrative che si sono insediate a Palazzo Orsini vi è un minimo comune multiplo che le ha viste protagoniste. Mi sto riferendo allo scioglimento della società per azioni Centro Salento Ambiente il cui capitale sociale, per il 51 per cento, è detenuto proprio dal Comune di Galatina.

Esattamente dieci anni fa, a seguito di una martellante campagna non solo politico-amministrativa, ma anche con movimenti di piazza che vedeva a capo l’allora assessore provinciale Sandra Antonica, presero avvio le promesse per lo scioglimento di quella che veniva definita “una società mangiasoldi e un carrozzone politico che veniva utilizzato per soddisfare le bramosie di potere di questo o di quel potente rappresentante politico”.

Tutta la campagna elettorale venne sostenuta dal grido “Sciogliamo la C.S.A.” che divenne lo slogan di tutta la compagine di centro-sinistra che poi con Sandra Antonica candidata alla carica di Sindaco vinse facilmente le elezioni amministrative, anche perché la città era stanca dei dieci anni di potere del centro-destra che era stato alquanto fumoso, inconcludente ma realizzatore della società per azioni Centro Salento Ambiente.

Poi, fu la volta dell’Amministrazione comunale di centro-centro (con mezzo occhio a sinistra) guidata da Giancarlo Coluccia. Quella coalizione, che aveva inserito nel proprio Programma Amministrativo (che risultò vincente) lo scioglimento della Centro Salento Ambiente società per azioni, provvide subito a sostituire l’allora Presidente della C.S.A. con uno di proprio gradimento, unitamente ad altri componenti il Consiglio di Amministrazione. Ma, caduta anche quella Amministrazione, come la precedente, perché la maggioranza dei consiglieri comunali avevano pensato bene di mandare a casa tutti, anche quella promessa risultò vana.

Le speranze dei cittadini di Galatina vennero così riposte nell’Amministrazione guidata da Cosimo Montagna che lo aveva messo quale argomento qualificativo nei propri obiettivi (rilevato anche da questa coalizione di centro-sinistra nel proprio Programma amministrativo) votandola con una maggioranza, seppur relativa, ma utile per insediarsi a Palazzo Orsini. Anche quest’ultima Amministrazione comunale ha provveduto a nominare un Presidente di proprio gradimento, completando il CdA con altri componenti vicini politicamente.

Se non fosse per il termine statutario, che prevede il 31 dicembre 2015 come traguardo finale per la società per azioni, probabilmente la politica avrebbe potuto immaginare un sotterfugio per continuare a tenere ancora in piedi una struttura che bene o male permette di mantenere in essere un Consiglio di Amministrazione, un Collegio dei revisori dei Conti, una non esigua struttura amministrativa che complessivamente costa alla collettività centinaia di migliaia di euro.

Ma la vicenda non finirà con lo scioglimento di quella società per azioni perché sono in vita non pochi contenziosi tra Comune di Galatina e Centro Salento Ambiente. Sì, perché a parte la vicenda dell’assegnazione della gara per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (contesa tra Centro Salento Ambiente s.p.a. e Monteco s.p.a.) che vede quelle due società e il Comune di Galatina litiganti tra loro innanzi al giudice amministrativo, altri contenziosi vedono contrapposti il Comune di Galatina e la società per azioni Centro Salento Ambiente circa la riscossione del tributo relativo al servizio dei rifiuti solidi urbani, ma anche per la nomina del liquidatore che dovrà portare quella società alla conclusione della sua attività.

Ma c’è da osservare che il Comune di Galatina, non contento di litigare con una società della quale detiene il 51 per cento della proprietà, ora si è costituito in giudizio anche contro il proprio Segretario comunale che rivendica il pagamento dei diritti di rogato maturati precedentemente all’entrata in vigore di una legge del 2014 che ha decretato l’abrogazione di quell’appannaggio. La retroattività non è applicabile: le somme dovute fino all’entrata in vigore della norma vanno liquidate e pagate. Anche se occorre aggiungere purtroppo, ma vanno pagate, perché sono competenze che spettano al Segretario comunale.

Il fatto singolare è che il Comune di Galatina è chiamato o chiama in giudizio entità e/o persone che sono parte organica del Comune e che sono o dovrebbero essere di proprio gradimento. Non è possibile che si persista negli errori! Riusciranno i nostri eroi a rimettere a posto i cocci dei danni fin qui provocati?

Ora, però, si avvicina la Santa Pasqua e devo essere buono. Almeno più di quanto io non lo sia già per natura.

E così va steso un velo pietoso su tutte le incongruenze politiche e amministrative che vediamo passare sotto i nostri occhi. Ma, passato il periodo della Passione, possiamo riprendere le nostre battaglie contro una politica che ingrassa persone che altrimenti non avrebbero modo di emergere. Solo perché portatori (in)sani di voti molti credono di essere unti dal Signore e pretendono cariche politiche e incarichi amministrativi per gestire un potere carico – sì – di prebende, ma ormai svuotato di prestigio a causa degli scandali che continuano a far precipitare sempre più la reputazione di una classe politica che non ha più… classe.

Galatina vuole riavere finalmente una classe politica che salvaguardi gli interessi dei suoi cittadini, a cominciare dalla difesa della loro salute e quindi dell’ospedale “Santa Caterina Novella” che è stato continuamente depredato e depauperato di chirurghi e medici a vantaggio di altre realtà difese da potentati politici locali.  

La nostra società, occidentale, è ormai incalzata dai migranti che giornalmente sbarcano in Europa e in Italia in particolare. Non ho nulla contro quelle persone per bene che sfuggono dalle guerre, dalla fame e dall’odio razziale, ma tra tutte quelle centinaia di migliaia di persone che approdano sulle nostre coste sicuramente si celano delinquenti e musulmani fanatici che ci faranno pagare la nostra disponibilità a ricevere chiunque chieda asilo e aiuto.

La Chiesa cattolica predica fratellanza e solidarietà, ed è giusto, ma occorrerebbero maggiori controlli alle frontiere. Magari confrontando le impronte digitali rilevate ai migranti appena sbarcati con quelle già rilevate nelle patrie galere dei Paesi di provenienza.

L’arrendevolezza con cui noi ospitiamo i musulmani, senza chiedere ai Paesi di provenienza la reciprocità in materia religiosa, dovrebbe farci pensare seriamente ad un aggiornamento dei nostri comportamenti. Un domani, speriamo, di non doverci pentire di quanto l’Occidente ha permesso senza chiederci… perché!

Auguri a tutti. Specialmente a chi si sente lontano o in disaccordo con le affermazioni di cui sopra.